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vinificazione
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. Le principali fasi di produzione del
vino, a partire dall'uva, sono le seguenti:
Pigiatura . Schiacciamento degli acini eseguito
meccanicamente, con macchine pigiatrici che consentono anche
l'allontanamento dei raspi; da questa operazione si ottengono il mosto e
le vinacce. Il mosto è la parte liquida contenente prevalentemente
acqua (70-80%) e zuccheri (glucosio e fruttosio dal 10 al 30%) più
altre sostanze azotate, minerali, tanniche ed acidi organici. La
vinaccia è l'insieme delle parti solide (polpa, semi o vinaccioli e
buccia).
Fermentazione tumultuosa . Trasformazione degli
zuccheri in alcool etilico ad opera dei fermenti o lieviti presenti
naturalmente nelle bucce o di quelli selezionati che vengono aggiunti al
mosto. La fermentazione avviene in tini coperti ma non chiusi
ermeticamente per permettere la emissione di anidride carbonica e
limitare il contatto del liquido fermentante con l'aria. Questa fase
della fermentazione avviene con abbondante sviluppo di gas e dura dai 3
ai 10 giorni. La fermentazione può essere condotta senza separare le
vinacce dal mosto (vinificazione a macerazione, fig. 12.1) o dopo
separazione delle vinacce (vinificazione in bianco, fig. 12.2). Per
ottenere vini rossi è indispensabile seguire il sistema con macerazione
mentre il sistema in bianco consente di ottenere vini bianchi anche da
uve rosse, poiché le sostanze coloranti dei vini rossi sono contenute
esclusivamente nella buccia. Al termine della fermentazione tumultuosa,
che lascia nel vino piccole quantità di zuccheri (1 – 2 %), si passa
alla fase successiva.
Svinatura . Separazione dalle vinacce del
liquido fermentato (detto, vino fiore) che viene, quindi, travasato in
botti o vasche. Le vinacce residue vengono torchiate, per ricavare il
così detto vino torchiato di qualità più scadente che può essere
mischiato al "fiore" o utilizzato diversamente come
sottoprodotto (ad esempio per la distillazione). Anche nella
vinificazione in bianco si fa la svinatura con semplice travaso del
liquido fermentato.
Fermentazione lenta . Trasformazione degli
zuccheri residui in alcool nell'arco di alcuni mesi e contemporanea
maturazione del vino conseguente ad una serie di altre modificazioni
chimiche a carico di alcuni suoi componenti.
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Il vino è la bevanda alcolica più diffusa nei
paesi mediterranei ottenuto dalla fermentazione
alcolica totale o parziale di uve fresche o di uve pigiate. Per mosto di uva si intende il prodotto liquido ricavato per
pigiatura o torchiatura da uve fresche. |
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Classificazione |
. I vini possono essere classificati in base al
colore, all'uso cui sono destinati e alle caratteristiche di qualità.
In base al colore i vini si suddividono in rossi, bianchi e rosati.
- Vini rossi: da uve rosse vinificate con macerazione;
- Vini bianchi: da uve bianche o da uve rosse vinificate in bianco;
- Vini rosati: da uve rosse con macerazione limitata.
In base all'uso cui sono destinati i vini si possono
suddividere in "vini da pasto" e "vini da taglio".
- Vini da pasto. Possiedono caratteristiche organolettiche che li
rendono idonei per il consumo diretto;
- Vini da taglio. Possiedono caratteristiche organolettiche che li
rendono inidonei al consumo diretto (gradazione alcolica elevata,
eccesso di sostanze tanniche); sono indicati per la correzione di
vini a bassa gradazione e poveri di tannini.
In relazione alle caratteristiche di qualità possiamo distinguere:
Vini da tavola . Sono i vini di qualsiasi
provenienza senza particolari pregi né difetti; non viene indicata in
etichetta la zona di produzione;
Vini tipici a indicazione geografica . Sono
vini prodotti con uve provenienti per l'85% almeno da una zona
geografica determinata; non devono corrispondere a particolari requisiti
e riportano in etichetta il nome della zona geografica di provenienza
delle uve;
Vini a denominazione di origine controllata (D.O.C.).
Sono vini di particolare pregio prodotti in regioni determinate. Le
caratteristiche chimiche ed organolettiche, le zone di produzione delle
uve, le pratiche colturali, i metodi di vinificazione, il rendimento per
ettaro, il grado alcolico naturale minimo, sono tutti parametri definiti
da un apposito decreto legge (disciplinare di produzione) a cui ogni
vino D.O.C. deve corrispondere. Esempi sono il Chianti, il Frascati, il
Lambrusco, il Soave, il Barbera, ecc.;
Vini a denominazione di origine controllata e garantita (D.O.C.G.) .
Questa denominazione è riservata ad alcuni vini D.O.C. che si
distinguono, tra l’altro, per particolari pregi e che corrispondono
alle condizioni ed ai requisiti stabiliti da appositi disciplinari di
produzione. Attualmente (1986) questa denominazione è stata attribuita
in Italia a pochissimi vini di gran pregio tra i quali ricordiamo il
Barolo, il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico ed il vino nobile
di Montepulciano.
Vini di qualità prodotti in regioni determinate (V.Q.P.R.D.). E’
il termina comunitario cui corrispondono i nostri DOC e DOCG
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Composizione |
prodotto
ottenuto dopo complesse trasformazioni biochimiche
dovute a microrganismi e regolate da fattori tecnologici
ed ambientali. Le sostanze componenti il vino possono
essere classificate in base alla loro origine (già
presenti nel mosto e neoformate), in base alla
temperatura di evaporazione (sostanze volatili e
sostanze non volatili), in base alla influenza sui
caratteri organolettici (sostanze dal sapore dolce,
amaro, salato e acido). I più importanti componenti del
vino, oltre l’acqua che rappresenta l’80 85%) sono:
L’alcol etilico. Si forma durante la
fermentazione e la sua quantità si esprime, come
detto, con il grado alcolico o, come previsto dal
REG. CEE 822/87 con il Titolo
alcolometrico volumico;
Il glicerolo, prodotto durante la fermentazione,
conferisce al vino il sapore morbido e vellutato;
L’alcool metilico, deriva dalle pectine
contenute nelle bucce ed è una sostanza molto
tossica pertanto il suo contenuto deve essere
inferiore a 0,25 % nei vini rossi e 0,20% nei
bianchi. Nel 1986 fu scoperto, a seguito della morte
di alcuni consumatori, una grossa sofisticazione di
vino con alcol metilico aggiunto al fine di elevare
il grado alcolico;
L’anidride carbonica, deriva dalla fermentazione
e si allontana spontaneamente con la maturazione. La
sua presenza conferisce il caratteristico gusto
acidulo frizzante;
L’acido tartarico, già presente nel mosto
costituisce il componente principale tra quelli non
volatili;
L’acido citrico, già presente nel mosto,
contribuisce a solubilizzare i sali di ferro
impedendone la precipitazione (casse ferrosa);
L’acido acetico, si forma in seguito alla
fermentazione dell’alcol e costituisce il più
importante acido volatile. La sua presenza si
evidenzia facilmente dall’odore a dal sapore
caratteristico;
Gli zuccheri. Piccole quantità di glucosio e
fruttosio possono restare anche dopo la
fermentazione. Il saccarosio, invece, deve essere
assente in quanto, in Italia, lo zuccheraggio del
vino è proibito;
Polifenoli. Sono le sostanze coloranti dei vini.
La loro natura e quantità varia in relazione al
tipo di vitigno ed alle tecniche di vinificazione
utilizzate.
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in medicina |
Dosi eccessive di alcool sono
dannose per l’organismo, è stata
dimostrata clinicamente l’azione positiva svolta sull’apparato
cardio-circolatorio di dosi moderate di vino rosso (due bicchieri al
giorno). Tale azione è dovuta alla presenza di un composto, il resveratrolo,
dalle spiccate proprietà antiossidanti; questi, infatti, protegge
dall’ossidazione causata dai radicali liberi e riduce l’accumulo di
colesterolo nelle arterie prevenendo lo sviluppo dell’arteriosclesi e
delle altre malattie cardiovascolari.
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